Lia nell’arte fotografica di Carla Cerati
Al teatro Gerolamo di Milano (1963) è in scena il primo atto della commedia “Paolo Paoli” di Adamov. Tra i protagonisti Lia Origoni è dietro le quinte in attesa di fare il suo ingresso sul palco dello storico teatro meneghino quando, improvvisamente, si sente interpellare da una donna che con molta delicatezza le chiede: “Posso scattarle una foto?”. Lia le dà il suo consenso e poi entra in scena dimenticando quell’episodio.
La zona delle quinte in quel momento è quasi praticamente al buio e l’unica illuminazione consiste in una sola lampada che emette una flebile luce blu. La probabilità che in queste condizioni di scarsa illuminazione qualcuno possa scattare una foto decente è decisamente bassa. Dopo qualche giorno Lia riceve inaspettatamente un portfolio e curiosamente lo apre scoprendo un suo bellissimo foto-ritratto in bianco e nero. Quella donna che è stata capace di catturare quella flebile luce sul volto di Lia esaltandone i tratti della sua bellezza fissandone l’emozione dell’attesa dell’ingresso in scena è una fotografa alle prime armi con un grande futuro : Carla Cerati.
Nel futuro la Cerati continuerà a fare scatti tra le quinte dei maggiori teatri, documenterà l’alluvione di Firenze, rivelerà le sofferenze terribili nei manicomi, fisserà sempre più frequentemente nei suoi rullini i cambiamenti sociali, politici e di costume diventando un punto di riferimento della fotografia italiana.