Io son l’umile ancella – 10 Parte
A Parigi il suo impegno si profonderà tra il Dinarzade, il famoso cabaret gestito da esuli russi, il mitico Moulin rouge, e la Radio francese, dove sotto l’abile guida di Armand Bernard interpreterà numerosi concerti di musica romantica e sotto la direzione di Wolf interpreterà Madame Butterfly accompagnata dall’Orchestra Nazionale di Francia. In Francia realizzerà e parteciperà a rubriche radiofoniche e televisive di successo. Il suo impegno musicale, la porterà a cimentarsi finanche con la musica dodecafonica partecipando ad “une causerie” del maestro Labroca, incontro tra la musica dodecafonica e la poesia ermetica.
A Parigi conoscerà J. Cocteau, Roger duca di Chayot, uno dei principi di Borbone pretendente al trono, Maurice Chevalier e Jilbert Jule Ministro dell’Interno dell’epoca che le proporrà il grande onore di divenire cittadina francese, onore questo che Lia Origoni gentilmente rifiuterà con una frase incisa e tagliente: “Dommage, je suis e je reste Italienne”. L’Italia e la Sardegna sono e saranno sempre al primo posto nei suoi pensieri e si impegna ad organizzare nel 1953 a Parigi il festival della canzone italiana alla Salle Pleyel dove, in coppia con Nunzio Gallo vince il primo premio cantando Vola, Vola. Nel 1954, a Genova, organizzerà il primo festival della canzone francese in Italia chiamando a presiedere la giuria Maurice Chevalier, questa rassegna segnerà anche il debutto come presentatore di Enzo Tortora fino ad allora conosciuto solo come giornalista. Ancora le tournèe la impegneranno all’estero prima in Marocco quale rappresentante per l’Italia del “Rèncontre à Marrakech” festival internazionale di artisti e poi in Spagna (Barcellona, Madrid). Il suo ritorno in Italia la vede impegnata su vari fronti: quello della formazione artistica che la vedrà studiare presso l’Accademia la musica antica fiorentina, il 700 e l’800 francese, e quello della espressione artistica che la vedrà impegnata in Rai e in radio.
Nel 1957 in rappresentanza della Sardegna partecipa a Voci e Volti della Fortuna la trasmissione antesignana delle future Canzonissime in coppia con Gino Latilla. Lo studio di quegli anni e l’esperienza internazionale saranno le basi per quella che diverrà per lunghi anni la sua attività: la realizzazione di rubriche radiofoniche per la Rai e l’interpretazione di pezzi ritenuti “difficili” e adatti ad un pubblico selezionato.
Dal 1957 infatti lavora in radio dapprima con il Maestro Ferrari, poi con il Maestro Canfora nelle rubriche “Gioia di Vivere”, con il maestro De Martino in “Per voi”, e ancora con Piero Umiliani in “Juke box sentimentale” e “Antologia di canzoni” e la “Locanda delle sette note” fino alla trasmissione “Scacciapensieri” con Mario Gangi e Umiliani e la pianista Loredana Franceschini.
Questa attività ha educato generazioni di radioascoltatori a conoscere generi e ad apprezzare autori a volte sconosciuti.
Trasmissioni realizzate nei mitici studi di via Asiago 10, gli stessi abitati oggi da Fiorello, che vengono ancor oggi ricordate dai radioascoltatori dell’epoca come “appuntamenti” da non perdere, nei quali la voce di Lia sempre rigorosamente in diretta affrontava per loro brani antichi e moderni inventando le prime trasmissioni a tema: Amore e Gioia, Amore ed Illusione, Amore e fede ecc ecc.
Nel 1963 Lia interrompe le trasmissioni radiofoniche per dedicarsi al teatro impegnato e con Paolo Poli interpreterà “Il Mondo di acqua” di Nicolaj e “Paolo Paoli” di Adamoff riscuotendo un importante successo nei teatri di prosa italiani.